Tra arte e fiori esiste una sorta di richiamo primordiale e istintivo. Connubio perfetto che, nel corso dei secoli, ha portato pittori, scrittori, poeti e musicisti a declamare in svariate forme l’immortale bellezza dei fiori.
La contemplazione dei fiori – la loro delicata perfezione, i profumi, le infinite combinazioni di sfumature e colori – ha ispirato la nascita di dipinti, poemi, versi di canzoni e pagine di romanzi immortali.
Antoine de Saint-Exupéry, nel suo Il piccolo principe, utilizza la rosa come metafora del valore del tempo – «È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante» – mentre il poeta e scrittore Henry D. Thoreau scriveva che «una delle cose più affascinanti nei fiori è il loro meraviglioso riserbo».
E che dire dei grandi pittori? Se Claude Monet «deve ai fiori l’essere diventato pittore», per Matisse «ci sono fiori dappertutto per chi è capace di vederli», mentre Marc Chagall amava mettere i fiori su tela per «farli vivere più a lungo».
Il negozio di Sara Marchionni, “La Fioraia” di fiducia dei riccionesi (e non solo!), è un piccolo giardino incantato che ama celebrare e rinnovare questo eterno legame mescolando arte e fiori con grazia e genio creativo.
Il fiore è arte, e viceversa: è così che prende vita “l’arte della lavorazione dei fiori”, nobile e antica maestranza cui Sara si è ispirata fin dal suo esordio alla guida del negozio di Riccione, circa 3 anni fa.
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